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Se non ora... mai pił
No al rinnovo della concessione del Golf
di Franco Isman


dal sito del Golf Club Milano

Ieri, sabato 5 febbraio, simbolicamente davanti alla sede del Golf Club Milano, alla porta di San Giorgio del Parco, si è tenuta una conferenza stampa del “Comitato per il Parco Antonio Cederna”, affiancato dalle altre associazioni ambientaliste che si stanno organizzando in un forum permanente “per la qualità dell'ambiente a Monza”.

La presidente del comitato Bichi Montrasio ha denunciato ancora una volta l'iniquità della situazione che vede 700 persone, i soci del Golf, avere in uso esclusivo 94 ettari di Parco, praticamente un milione di metri quadrati, 1400 a persona, quando i più di due milioni di visitatori annui ne possono frequentare circa tre milioni, il tutto per un affitto da saldi: 300.000 euro all'anno, che con l'indicizzazione sono arrivati a 370.000: meno di 40 centesimi al metro quadrato.

La convenzione scade nel prossimo mese di maggio e ci sono state pubbliche prese di posizione di alcuni amministratori che hanno espresso la ferma volontà della giunta di rinnovare la convenzione, sia pure con qualche parziale e più o meno modesto recupero di territorio all'uso pubblico: le cifre ipotizzate dai diversi assessori vanno da 2 a 9 “buche” su un totale di 27 (e i campi regolamentari di golf devono averne non meno di 18), da 100.000 a 300.000 metri quadrati (sui 940.000 totali).

Il Comitato per il Parco ha lanciato la raccolta di firme contro il rinnovo della concessione con un volantino da sottoscrivere (*) che, dopo avere sinteticamente illustrato la situazione, conclude con l'esplicita richiesta: “Io sottoscritto chiedo che la concessione non sia rinnovata e l' area occupata venga restituita all'uso pubblico”. Questa posizione del Comitato per il Parco era già stata espressa lo scorso novembre e l'Arengario l'aveva ampiamente ripresa e motivata con l'articolo “Per fortuna abbiamo una giunta di centro sinistra…” cui era seguito un dibattito sul forum Monza-Piazza d'Uomo. Non c'era stata, “naturalmente”, nessuna reazione da parte degli amministratori, né ufficiale né ufficiosa, ma le “panzer divisionen” hanno proceduto imperterrite nella loro marcia.

Si adotterà la procedura della gara europea, e questo è un obbligo di legge: nell'appalto precedente, duramente contrastato dalle opposizioni di allora, DS per primi, che oggi sono maggioranza, era stata tentata la strada della trattativa privata ma la procedura era stata respinta dal Comitato di controllo, per cui era stato fatto un concorso al quale, ma che strano, aveva partecipato il solo Golf Club Milano aggiudicandoselo, c'è chi lo giura, ad un canone inferiore a quello concordato nella trattativa privata. Non c'è proprio dubbio che, per quanto la gara possa essere formalmente corretta ed aperta, nella realtà questa unicità di partecipazione si ripeterebbe.

La gara è di competenza della giunta e non del consiglio comunale, ma questo non sembra un buon motivo per non dibattere preventivamente in consiglio l'argomento. C'è però un problema, un grosso problema: il rinnovo della concessione è un'operazione certamente molto poco di sinistra, anzi è veramente incredibile che assessori e consiglieri dei DS e di Rifondazione possano avallarla. Ed allora in consiglio comunale ci sarebbero casi di coscienza, mugugni, mali di pancia e, probabilmente, anche astensioni o voti contrari. Ma una decisione di perpetuare questa privatizzazione troverebbe invece l'entusiastica approvazione di FI e AN. Che invece, gongolando per la sostanza, strilleranno (giustamente) sull'antidemocratico comportamento dell'amministrazione. Della serie “facciamoci del male”.

Parlando di fatti ben più importanti, Valerio Onida, presidente emerito della Corte Costituzionale, l'altra sera alla Casa della Cultura, ha ben spiegato la differenza fra “investitura” e “consenso”. Un governo, e in generale un'amministrazione pubblica, democratici, dovrebbero governare non sulla sola base di un'investitura iniziale ma costantemente ricercando il consenso dei cittadini.

Chi scrive ha pochi dubbi sul fatto che, mentre una stragrande maggioranza di monzesi vuole il mantenimento dell'autodromo, una parte maggioritaria sarebbe ben felice dell'allontanamento del Golf e del conseguente recupero all'uso pubblico di una parte così consistente di Parco, oggi praticamente privato. Di qui il suggerimento all'amministrazione comunale, più ancora che di indire un referendum, di procedere rapidamente ad un sondaggio di opinioni dei cittadini monzesi, fatto da una ditta specializzata, al di sopra di ogni sospetto e con criteri statisticamente corretti, che possa dare sicuri ragguagli sull'opinione dei monzesi su questo (e solo questo) specifico argomento. E se il tempo alla scadenza della convenzione è poco, è comunque possibile rinviare la decisione a dopo acquisito questo fondamentale elemento di giudizio.
I monzesi sono i prossimi elettori, fare quello che i monzesi in maggioranza vogliono è certamente giusto, fare quello che vuole una maggioranza di elettori è vincente.

Franco Isman

(*) il volantino da sottoscrivere e inviare a: Comitato per il Parco – via Raiberti 5 – 20052 Monza


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  5 febbraio 2006